L’illegittimità dell’ordine limita il dovere di obbedienza del dipendente
Il lavoratore che esegue un ordine illegittimo o comportante la commissione di un reato sarà passibile di conseguenze penali e disciplinari
Un ginecologo dell’ospedale di Giugliano è stato licenziato in tronco dopo aver rifiutato di praticare un aborto farmacologico su una donna incinta, arrivata al pronto soccorso in gravissime condizioni, appellandosi all’obiezione di coscienza. Tale giustificazione non è stata ritenuta valida dall’ASL di Napoli: l’obiezione di coscienza, infatti, esenta sì il medico dal praticare l’aborto ma non dall’intervenire per prestare assistenza in caso di emergenza, il cui obbligo è previsto dall’art. 8 del Codice di deontologia medica.
La vicenda di cronaca – tralasciando il delicato tema etico-morale dell’obiezione di coscienza e i profili deontologici della professione medica – è l’occasione per affrontare, sul piano più strettamente giuslavoristico, ...
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