La rottamazione-ter snobba la bis
Gentile Redazione,
salvo errori, mi sembra che ci sia un punto sostanziale sul quale la discussione in merito alla rottamazione-ter tace in modo assordante.
Nell’ambito della rottamazione-ter possono rientrare anche carichi già “rottamati” con la versione bis, a patto che (dice il decreto in via di conversione) entro il 7 dicembre il contribuente provveda a sanare quelle rate della rottamazione-bis rimaste insolute.
Tuttavia, uno dei motivi che hanno consigliato una nuova apertura del provvedimento agevolativo era espressamente la scarsa appetibilità delle precedenti versioni a causa delle rate troppo corte e vicine.
Infatti, la nuova procedura prevede un termine di diversi anni invece che di pochi mesi.
Sta di fatto però, che il contribuente che era moroso delle rate scadenti tra settembre e novembre ora deve mettersi in pari entro Sant’Ambrogio.
Ma se era moroso, probabilmente è perché non era in grado di pagare l’80% della rottamazione-bis scaduta.
Come farà a pagarla ora in pochi giorni? Certo, il rimanente 20% astrattamente potrà pagarlo in dieci anni, ma chi gli darà i soldi per pagare l’80% che scade venerdì (giovedì a Milano)?
È chiaro che il provvedimento di conversione dovrà mettere mano a questa anomalia, ma riterrei opportuno sottolinearlo bene ai nostri “attenti tecnici” parlamentari.
Alessandro Cerati
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41