Sulla somministrazione restano diversi nodi da sciogliere
I dubbi si pongono soprattutto quando l’utilizzatore alterna contratti a termine diretti con missioni
Tra dubbi interpretativi e istanze di interpello annunciate sono ancora diversi i nodi da sciogliere nella gestione della somministrazione di lavoro, dopo l’entrata in vigore definitiva dal 1° novembre 2018 della riforma, soprattutto quando l’utilizzatore alterna contratti a termine diretti con missioni.
Innanzitutto c’è la parte formale che riguarda la stipulazione di due contratti: uno (di lavoro) da parte dell’agenzia col lavoratore e l’altro (commerciale) tra la stessa agenzia e l’utilizzatore.
Col contratto commerciale di somministrazione le parti indicano una serie di dati tra cui non compaiono per legge le motivazioni, che non devono pertanto essere obbligatoriamente indicate in caso di durata del rapporto sopra i 12 mesi o in caso di rinnovi (diversamente
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