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LETTERE

Il legislatore non perde occasione per incentivare le disaggregazioni

Giovedì, 17 gennaio 2019

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Gentile Redazione,
nel mondo degli affari le dimensioni contano. Non sembra però averlo capito il caro legislatore il quale coglie ogni occasione possibile per incentivare le disaggregazioni.

È il caso del nuovo regime forfetario che certamente incentiverà gli studi associati a disgregarsi di fronte a un vantaggio fiscale di sicuro non irrilevante per le realtà di piccole dimensioni (e non si venga a dire poi che la disgregazione dello studio associato è un’ipotesi di abuso del diritto, altrimenti è bene cambiare cittadinanza immediatamente).
E pensare che sarebbe bastato aggiungere nella norma che il tetto dei 65.000 euro sarebbe valso per ciascun associato, senza distorcere meccanismi di mercato e senza fare torti a nessuno...

È il caso, poi, del decreto sulla crisi di impresa che chiama in causa le piccole (micro) srl che a breve si troveranno di fronte a un bivio non di poco conto: nomino il revisore con i costi e i rischi aggiuntivi che ciò potrebbe comportare (ricordiamo le enormi responsabilità, anche penali, poste in capo al revisore) o trasformo la società rinunciando alle smanie di grandezza? In quest’ultimo caso accettando il rischio della responsabilità illimitata (ma nelle piccole realtà i soci già sono sommersi da fideiussioni bancarie), ma almeno limitando i costi una volta per tutte.

Ricordo che sui banchi dell’università frequentata ormai parecchi anni or sono, il mantra era aggregare, aggregare, aggregare, senza se e senza ma. Al tempo sembrava l’antidoto a molti nostrani problemi. Si sbagliavano evidentemente. Era un secolo fa.


Paolo Garzi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo

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