Le società estere non sono sempre sostituti d’imposta
Il quadro risulta, tuttavia, poco organico, addossando obblighi anche a società con rapporti «minimi» con l’Amministrazione finanziaria italiana
Con il recente principio di diritto n. 8/2019, l’Agenzia delle Entrate ha rilevato che una società estera proprietaria di immobili in Italia riveste la qualifica di sostituto d’imposta ed è, quindi, tenuta a prelevare le ritenute alla fonte (nella fattispecie, su compensi di lavoro autonomo pagati a professionisti italiani) e a porre in essere gli adempimenti conseguenti “a valle” (consegna delle certificazioni ai percipienti, trasmissione delle stesse all’Agenzia delle Entrate e presentazione del modello 770).
Il documento rappresenta però, con tutta probabilità, un’occasione persa per chiarire in modo definitivo quale sia il discrimine tra le società estere che assumono la qualifica di sostituti d’imposta e quelle che, invece, non lo sono.
In termini ...
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