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ADC e ANC scrivono al Governo per chiedere la disapplicazione degli ISA

/ REDAZIONE

Sabato, 1 giugno 2019

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I Presidenti di ADC, Enzo De Maggio, e ANC, Marco Cuchel, hanno reso noto ieri di aver scritto al Presidente del Consiglio, ai due Vicepremier e al Ministro dell’Economia per chiedere un provvedimento urgente affinché, per l’anno d’imposta 2018, siano disapplicati i nuovi indici ISA, mantenendo gli studi di settore.

La richiesta – spiegano i sindacati via comunicato stampa – si è resa necessaria a causa della latitanza, da parte dell’Agenzia delle Entrate, nel rilascio degli strumenti necessari per l’adempimento, quali il software di elaborazione e lo schema di specifica delega che il contribuente deve firmare al professionista.
“In qualità di rappresentanti sindacali di categoria – scrivono De Maggio e Cuchel – non possiamo sottrarci dal nostro compito istituzionale di portare alla Sua pregiata attenzione un disagio diffuso e crescente dei commercialisti di fronte ad una situazione di totale e imbarazzante incertezza, oltre all’impossibilità di dare risposte alle imprese che assistono”.

La preoccupazione delle associazioni riguarda anche i costi aggiuntivi che i professionisti si sono visti caricare sulle spese relative all’integrazione dei rispettivi gestionali con le nuove procedure, “unica conseguenza tangibile, questa, di un annunciato e ancora non realizzato sistema di semplificazione, che comunque si presenta ancor più macchinoso e di difficile elaborazione rispetto al precedente”.

Per scongiurare l’ennesimo caos che deriva dalla perdurante situazione di incertezza operativa, e che si aggiunge ai problemi legati alla fatturazione elettronica – proseguono ADC e ANC – si è arrivati alla “paradossale situazione di dover chiedere il ritorno agli studi di settore, sistema che da sempre consideriamo inadeguato e inefficace”.

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