Necessaria l’armonizzazione per cambiare il CCNL applicato
Il raccordo con i lavoratori può essere trovato stipulando accordi individuali in sede protetta o accordi sindacali di armonizzazione
La scelta del datore di lavoro di mutare il CCNL applicato presso la propria azienda dà luogo alla necessità di prevedere disposizioni di armonizzazione tra le previsioni del CCNL dismesso e quelle del CCNL di destinazione. Ciò anche al fine di prevenire sul nascere eventuali contenziosi da parte dei prestatori che vantano particolari trattamenti, economici o normativi in forza del contratto collettivo dismesso (si veda anche “Variazione del CCNL senza pregiudizio per i lavoratori“del 17 dicembre 2019).
Gli strumenti per provvedere a tale raccordo sono gli accordi di armonizzazione, da stipularsi con le sigle sindacali (aziendali, se presenti, o territoriali) firmatarie del CCNL di destinazione, o gli accordi individuali a carattere conciliativo stipulati con i singoli prestatori
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