ACCEDI
Lunedì, 9 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

IMPRESA

Nessun reato dichiarativo se il falso non finisce in dichiarazione

Resta irrilevante quanto indicato nel libro giornale e nel bilancio

/ Maurizio MEOLI

Sabato, 16 maggio 2020

x
STAMPA

download PDF download PDF

Non commette reato l’amministratore di una società che, trovandosi in condizioni economiche precarie, versi ai dipendenti soltanto una parte delle retribuzioni risultanti dalle buste paga, riportando l’intero importo nel libro giornale ed indicando le somme ancora dovute nel passivo del bilancio societario alla voce “debiti verso i dipendenti”. Ad affermarlo è la Cassazione, nella sentenza n. 15241, depositata ieri.

La vicenda riveste particolare interesse dal momento che, nel caso di specie, sia i giudici di primo grado che quelli d’appello avevano condannato l’imputato per aver integrato la fattispecie di dichiarazione fraudolenta mediante uso di documenti falsi ex art. 2 del DLgs. 74/2000. Ciò in quanto, da un lato, dal punto di vista dell’elemento ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU