Dopo la cartella di pagamento il contributo unificato costa di più
L’orientamento dominante pretende anche i contributi sugli atti presupposti
Nel momento in cui il contribuente deposita il ricorso, deve pagare il contributo unificato sulla base degli scaglioni di valore dell’art. 13 del DPR 115/2002, che, a loro volta, sono connessi al valore dell’atto impugnato.
Tuttavia, sorgono spesso problematiche sulla quantificazione del contributo, specie nelle liti di riscossione ove il contribuente impugna atti successivi alla cartella di pagamento, come il preavviso di fermo, la comunicazione di ipoteca o l’intimazione ad adempiere.
L’orientamento giurisprudenziale dominante, in armonia con quanto specificato dal MEF a Telefisco 2017, ritiene che occorra pagare un contributo unificato sul valore dell’atto impugnato, più tanti contributi unificati quanti sono gli atti presupposti impugnati.
Così è stato detto, ...
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