Legittimo tassare il reddito non percepito dall’accomandante
La Corte Costituzionale ribadisce che nella tassazione per trasparenza rileva solo il reddito prodotto
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 201 del 17 settembre scorso ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale posta in relazione all’art. 5 comma 1 del TUIR laddove prevede che alle società di persone, ed ai soggetti equiparati, si applichi il regime della trasparenza fiscale, per effetto del quale i redditi dalle medesime prodotti sono imputati a ciascun socio proporzionalmente alla corrispondente quota di partecipazione agli utili, “indipendentemente dalla percezione”.
La questione in esame è stata sollevata nel corso di due giudizi instaurati da un socio accomandante che aveva ricevuto due avvisi di accertamento per le maggiori imposte accertate sul reddito di partecipazione alla società. Nelle annualità oggetto dell’accertamento la società
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