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LETTERE

Le elezioni sono in corso, impossibile rinviarle

Venerdì, 4 dicembre 2020

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Gentile Redazione,
tra le diverse letture di questo sciagurato periodo, capita di imbattersi anche negli emendamenti c.d. “Conzatti” “Comincini” al decreto “Ristori” (DL 137/2020) in fase di conversione.

Come spesso accade in occasione degli emendamenti al DL originario, i principi generali sovrastanti appaiono degni di considerazione essendo forieri di diritti costituzionalmente garantiti, quali la parità di genere da applicare nella composizione degli organi rappresentativi degli ordinamenti nazionale e territoriali della professione.

Si approfitta della fase di conversione però per apportare anche una modifica al limite dei due mandati, escludendo dal conteggio quelli non espletati in forma completa, oltre che un rinvio, al fine dello svolgimento in condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini, delle elezioni degli Ordini e dei Collegi professionali già indette, udite, mediante l’integrale rinnovo del procedimento di presentazione di tutte le liste e candidature.

È necessario chiarire ora che nulla si ha da eccepire sull’affermazione della parità di genere, qualcosa si avrebbe da argomentare sul limite dei mandati, già di recente oggetto di chiarimento da parte della Corte di Cassazione con sentenza riguardante l’Ordine di Roma, ma ciò che con evidenza stride è l’intempestività dell’operazione, incastonata in una norma chiaramente emergenziale, quando vi sono stati tempi ed occasioni evidentemente più opportuni per patrocinare detti principi, il tutto culminante con la proposta di rinvio delle elezioni, con le suddette modalità, che rischia di apparire ammantata di secondario tornaconto, vista la palese inopportunità.

Inopportuno è il rinvio poiché le elezioni sono state già rinviate, proprio mediante quell’art. 31 del DL 137/2020 che si vuole ulteriormente emendare; fissate in prima battuta per i giorni 5 e 6 novembre sono state rinviate, giustamente per motivi di prevenzione/sicurezza epidemiologica al 2 e 3 febbraio 2021, al fine di poter dotare gli Ordini di un sistema di voto telematico ovvero di poter scegliere una sede più adeguata per caratteristiche di sicurezza.

Inopportuno e anzi illegittimo sarebbe il rinvio con la possibilità di ripresentare le liste, visto che il procedimento elettorale era stato già avviato ed è da considerarsi in corso, considerato che in diversi ordini in cui è stato adottato il voto per corrispondenza molti professionisti hanno già espresso il loro voto depositandolo nelle mani del notaio e del Consigliere segretario; le elezioni quindi ad avviso di chi scrive, erano e quindi sono in corso, essendolo al momento del rinvio avvenuto.
Vogliamo immaginare l’imbarazzo di richiamare i votanti restituendo loro la busta con tante scuse?

A meno di smentita della precedente oggettiva interpretazione, appaiono evidenti le dimensioni di illegittimità e di incauta alterazione di un processo di espressione democratica già in corso che si verificherebbero in caso di ulteriore rinvio delle elezioni con rinnovo del procedimento di presentazione di tutte le liste e candidature.

Sintetizzando ed estremizzando le considerazioni la domanda è: il Consiglio nazionale, che in precedenti occasioni per campagne fondamentali per la professione ha invocato l’intervento di tutti gli iscritti per avere sostegni da parlamentari di difficile, autonomo ottenimento (argomento per altro capitolo), sta ricevendo il contributo “Conzatti” “Comincini” a sua insaputa, lo subisce o lo avalla?
Fondamentale conoscere per far capire agli iscritti.


Carlo De Vincenzi
Consigliere ODCEC Tivoli

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