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LETTERE

Serve la compensabilità delle imposte a credito dal gennaio successivo

Sabato, 19 dicembre 2020

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Spettabile Redazione,
in un periodo storico senza precedenti, molte categorie professionali stanno svolgendo un lavoro sopra le forze per garantire a tutti gli italiani la necessaria assistenza, in primis la categoria degli Operatori Sanitari che non finiremo mai di ringraziare. Il loro prezioso lavoro oltre che essere riconosciuto nel merito lo sarà anche a livello remunerativo con la revisione del contratto di lavoro nazionale, come è giusto che sia, ma la nostra categoria che fine ha fatto?

Siamo vittime di un sistema fiscale che fa acqua da tutte le parti, continui DPCM e decreti legge, integrativi, sostitutivi, abrogativi e chi più ne ha più ne metta, ci costringono ad impiegare la maggior parte delle risorse lavorative sottraendole all’attività per la quale ci siamo specializzati. Lo Stato sembra essersi dimenticato della nostra categoria, tanto indispensabile quanto preziosa, senza la quale l’intero sistema fiscale naufragherebbe in un caos totale incontrollabile e per ringraziarci del lavoro svolto il Governo ha ben pensato di negarci ogni tipo di incentivo.

Abbiamo ottenuto lottando qualche contentino, vedi la concessione di una proroga annuale delle deleghe fiscali, laddove invece il buon senso avrebbe dovuto portare alla concessione a tempo indeterminato fino a revoca da parte del cliente, invece no, altri adempimenti inutili.

Come se non bastasse ora dal 1° marzo 2021 ci sarà anche un ulteriore gravoso obbligo che comporterà, per ognuno di noi, un dispendio di energie inestimabile. Parlo dell’obbligatorietà dell’identità digitale (SPID) per l’accesso ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate in sostituzione del vecchio pin; ma dico, non si poteva prevedere l’alternatività tra SPID e pin per accedere a detti servizi? Vogliono davvero aiutare l’universo delle partite IVA dei lavoratori autonomi?

Basterebbe reintrodurre la possibilità di compensare le imposte a credito dal 1° gennaio dell’anno successivo, in tal guisa ognuno di noi non sarebbe costretto ad anticipare tasse, contributi ed imposte utilizzando l’istituto della compensazione. Il sistema fiscale italiano prevede l’obbligo del versamento degli acconti nell’anno in cui il reddito viene prodotto e non prevede più invece la possibilità di utilizzare i crediti d’imposta maturati dal 1° gennaio dell’anno successivo, altro bel regalo fattoci dal Governo. Pur non trattandosi di un vero e proprio contributo o ristoro, è comunque una iniezione di liquidità oggi fonte di sopravvivenza per tante partite IVA.

Speriamo che il buon senso del Governo prevalga sulla necessità di fare cassa...


Pierluigi Conte
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma

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