L’incertezza sulle norme antiriciclaggio rileva nel giudizio sul commercialista
Si guarda all’atteggiamento di buona fede del professionista, convinto di uniformarsi ai desiderata delle Autorità di vigilanza
La carenza di indicazioni specifiche da parte della normativa primaria e l’incerta interpretazione di quella secondaria possono giovare, in sede giudiziaria, ai professionisti destinatari della normativa antiriciclaggio. È quanto è accaduto recentemente con l’annullamento, da parte del Tribunale di Roma, di un decreto sanzionatorio nel quale il Ministero dell’Economia e delle finanze aveva comminato una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari a 120.000 euro a un commercialista al quale era stata contestata l’omessa segnalazione di una serie di operazioni sospette.
La sentenza, depositata lo scorso 5 gennaio, ruota intorno a due circostanze di importanza fondamentale: la prima riguarda il ruolo svolto dal commercialista in relazione a ciascuna delle operazioni ...
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