La digital tax colpisce l’attività di mera intermediazione nei «marketplace»
Con la circolare n. 3 l’Agenzia ha fornito una serie di chiarimenti sull’imposta, ma restano incertezze sull’individuazione degli Stati collaborativi
L’Agenzia delle Entrate ha finalmente reso disponibile la circolare n. 3/2021, contenente indicazioni sull’applicazione dell’imposta sui servizi digitali (“ISD”). L’atteso provvedimento fornisce chiarimenti in merito ai requisiti soggettivi e oggettivi per l’applicazione dell’imposta, alle modalità di calcolo della base imponibile nonché agli adempimenti che gravano sui soggetti passivi.
Dopo aver chiarito le modalità di calcolo delle soglie dimensionali che delimitano l’ambito soggettivo di applicazione, in cui sono genericamente ricompresi i “soggetti esercenti attività d’impresa”, la circolare approfondisce le tre tipologie di servizi digitali rilevanti, tutte accomunate dall’utilizzo di un’interfaccia digitale
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