AIDC: «Investimenti dei privati per far ripartire le PMI»
Per superare il momento di difficoltà finanziaria causato dalla pandemia, bisogna ipotizzare nuove misure che consentano alle imprese un più facile accesso alle fonti di finanziamento. L’idea arriva dall’Associazione italiana dottori commercialisti, che ieri, durante il suo IX Meeting nazionale, ha lanciato la proposta di implementare alcune delle misure già operative, come quelle attualmente in vigore per le start up e le PMI.
“Bisogna fare sì – ha spiegato Andrea Ferrari, Presidente dell’associazione sindacale – che le imprese possano disporre della possibilità di finanziamento da parte di investitori privati tramite piattaforme di raccolta on line”. In questo modo, ci sarebbero “benefici da entrambe le parti”: le imprese potrebbero contare sul supporto economico di investitori privati, mentre i risparmiatori avrebbero l’occasione di rendere produttivo il risparmio, cresciuto in questo ultimo anno e mezzo in modo esponenziale nonostante i rischi dell’inflazione.
Stando, infatti, all’elaborazione realizzata dall’AIDC, a oggi, i depositi nelle casse delle banche ammontano a circa 2 mila miliardi di euro. Come spiegato da Riccardo Barbieri Hermitte, Dirigente generale per l’analisi economica e finanziaria del Tesoro, dal 2011 in poi il tasso di risparmio in Italia ha seguito un trend discendente, fino ad attestarsi all’8% nel 2019. Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria c’è stato il cambio di rotta: “Nel 2020, il tasso di risparmio è stato pari, in media, al 15,6%, con un picco del 20% nel secondo trimestre”.
In altre parole, la ricchezza finanziaria degli italiani è aumentata di 120 miliardi nel solo 2020. Capitali che, se tenuti fermi, possono correre il rischio di essere erosi dall’andamento dei prezzi. Per questo è importante che almeno una parte possa essere immessa all’interno del circuito produttivo, attraverso investimenti che, però, devono essere facilitati dall’introduzione di strumenti di tutela dei risparmiatori.
In questo senso, i commercialisti possono giocare un ruolo fondamentale. Ad esempio, spiega l’AIDC, potrebbero presidiare il portale per la raccolta on line dei finanziamenti, attestando la solidità delle imprese che richiedono l’ammissione al sistema, in modo da contenere così il rischio di investimento.
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