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INIZIATIVE DI CATEGORIA

Da ANC e Confimi un «Manifesto» di proposte per la politica

/ REDAZIONE

Mercoledì, 15 dicembre 2021

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Elevare lo Statuto del contribuente a norma di rango costituzionale, evitare il ricorso a norme retroattive, semplificare e rendere più certo il sistema fiscale, riconoscere il ruolo dei professionisti. Sono alcune delle proposte contenute nel “Manifesto” realizzato dall’Associazione nazionale commercialisti e Confimi Industria (Confederazione dell’industria manifatturiera italiana) e presentato ieri alla politica.

“La priorità – ha spiegato il Presidente dell’ANC, Marco Cuchel – è ridare chiarezza al sistema, cominciando dal ridefinire i rapporti con la Pubblica Amministrazione. C’è bisogno che i principi di correttezza, collaborazione e buona fede, che sono disattesi ogni giorno, vengano rimessi al centro”.

Per farlo, ANC e Confimi chiedono che lo Statuto del contribuente diventi norma costituzionale, battaglia che i commercialisti portano avanti da lungo tempo. Ma va fatta chiarezza anche sui ruoli: “Oggi – ha aggiunto Cuchel – sembra che faccia tutto l’Agenzia, il legislatore, l’accertatore, il consulente con le sue precompilate e il riscossore. In uno Stato di diritto c’è bisogno che queste funzioni vengano ripartite tra i vari attori”.

Commercialisti e imprese propongono il riordino delle norme attraverso la predisposizione di testi unici, previsione peraltro contenuta nella delega al Governo. Quanto, invece, alla pressione fiscale, sarà importante intervenire sull’equità, ovvero, ha spiegato Cuchel, che ci sia “lo stesso carico fiscale tra soggetti diversi a parità di reddito e condizioni”.

Ampio spazio, all’interno del Manifesto di proposte, è stato dedicato anche al riconoscimento del ruolo dei professionisti. “Deve essere valorizzato – ha sottolineato il Presidente dell’ANC –. Le prossime riforme dovrebbero essere proprio l’occasione per un coinvolgimento e, invece, al di là di qualche sporadica audizione, non ci sono tavoli strutturali permanenti dove si possa dare un contributo prima che la norma venga attuata”.

In più, va fatta “chiarezza su chi può fare cosa. È impensabile – ha continuato Cuchel – che su una tematica così importante come il Fisco tutti possano far tutto. Ci sono professioni ordinistiche e lavoratori autonomi che fanno un altro percorso e operano nello stesso ambito. Anche loro hanno una dignità riconosciuta dalla norma ma vanno specificati i ruoli a beneficio dei contribuenti, per fare un buon servizio all’impresa e ai cittadini”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Flavio Lorenzin, Vicepresidente di Confimi Industria, secondo cui la cosa peggiore, per le imprese, “è avere costi che gravano sulla produzione, come le accise e le tasse sull’energia elettrica. Vuol dire caricare i costi di produzione mettendoci fuori mercato e fuori concorrenza. Non si può continuare a togliere liquidità alle imprese, perché senza liquidità il sistema bancario non ti finanzia e si entra in un circolo vizioso”.

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