Realizzazione di un impianto fuori dall’Ue configurabile come esportazione
Secondo l’Agenzia delle Entrate sono da scomporre le attività di «engineering» e quelle di «procurement»
La risposta a interpello n. 304, pubblicata ieri dall’Agenzia delle Entrate, fornisce importanti indicazioni in merito al trattamento IVA di un’operazione complessa di “EPC” avente ad oggetto impianti da collaudare o realizzare in Paesi extra Ue.
Gli accordi di “EPC” si caratterizzano per tre distinte attività: quella di “engineering”, avente ad oggetto il disegno del progetto e la verifica degli aspetti tecnici dell’impianto e dei materiali necessari; quella di “procurement”, con la quale si provvede all’approvvigionamento dei suddetti materiali e di altre componenti (da cedere al cliente senza lavorazioni); quella di “construction”, vale a dire la supervisione del montaggio e collaudo dell’impianto ovvero
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