Grantor trust inesistenti per l’Agenzia delle Entrate
Si ritiene che non si tratti di un autonomo soggetto passivo d’imposta e che i suoi redditi debbano essere tassati in capo al disponente
Anche in virtù del gradimento che hanno incontrato le numerose disposizioni agevolative volte ad attrarre in Italia persone fisiche non residenti, è spesso richiesta la disamina di atti di trust istituiti all’estero.
In tale contesto, che vede i soggetti trasferiti nel nostro Paese assumere, e talvolta assommare, la veste di disponenti, di trustee ovvero di beneficiari, è necessario poter correttamente inquadrare le caratteristiche specifiche del trust in modo da determinarne le ricadute fiscali, tenendo conto della ormai copiosa prassi elaborata dall’Agenzia delle Entrate.
Nella “poliedricità” di forme che il trust può assumere, i c.d. “Grantor trust” rappresentano una tipologia piuttosto frequente nel contesto anglosassone: pur non esistendo una univoca definizione, ...
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