I beni esteri dei minori complicano il monitoraggio fiscale
Mancano chiarimenti su come tale normativa debba essere coordinata con i principi civilistici
L’intestazione di beni esteri in capo a minori presenta delle incertezze in materia di monitoraggio fiscale (art. 4 del DL 167/90).
La comprensione del tema muove dall’art. 324 comma 1 c.c., in base al quale i genitori esercenti la potestà genitoriale hanno in comune l’usufrutto “legale” dei beni del figlio, fino alla maggiore età o all’emancipazione. Il comma 3 del medesimo articolo esclude dal regime di usufrutto legale specifiche casistiche, tra le quali rientra la proprietà di beni acquisiti tramite i proventi del lavoro del minore.
Ai fini delle imposte sui redditi, l’art. 4 comma 1 lett. c) del TUIR statuisce che i redditi dei beni dei figli minori soggetti all’usufrutto legale dei genitori sono imputati per metà del loro ammontare netto a ...
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