È neutrale la «fusione nazionale estera»
Non ha carattere realizzativo la fusione tra società francesi ai fini della valorizzazione dei beni delle rispettive stabili organizzazioni italiane
Con la risposta a interpello n. 65 di ieri, 18 gennaio 2023, l’Agenzia delle Entrate è tornata sul tema della fiscalità della c.d. “fusione nazionale estera”, intendendosi per tale la fusione tra entità di diritto estero suscettibile di determinare conseguenze fiscali sulla posizione di entità (controllate o stabili organizzazioni) italiane.
La situazione esaminata è quella di una capogruppo francese A con stabile organizzazione in Italia che incorpora una propria controllata B, anch’essa francese e anch’essa titolare di una stabile organizzazione italiana.
La conclusione a cui giunge l’Agenzia delle Entrate è quella per cui l’operazione è neutrale agli effetti dell’imposizione italiana: in termini concreti, i beni e i diritti della stabile organizzazione
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