Cresce nel mondo l’uso dei social per l’accertamento
Resta, però, il delicato problema del rapporto tra potere pubblico e riservatezza personale
Il tema del possibile (ma sempre più concreto) utilizzo della mole significativa di dati ricavabili dai profili personali dei social network ai fini dell’accertamento fiscale è sempre più sentito negli ambienti professionali in Europa e negli Stati Uniti.
La grande mole di dati è ormai lavorabile con algoritmi sempre più sofisticati, per cui le Amministrazioni di vari Stati hanno iniziato a predisporre procedure e ad attuare le stesse per muovere contestazioni alle persone fisiche. La Francia, ad esempio, ha regolato la materia per legge, stabilendo da quali fonti si può attingere, quali sono le modalità di trattamento dei dati e quali sono le violazioni tributarie, anche penali, perseguibili con l’ausilio di questi dati; negli Stati Uniti le richieste alle principali piattaforme
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