La CDC vara il contributo di paternità
Fino a duemila euro a favore degli uomini iscritti per la nascita di un figlio, adozione, affidamento preadottivo o temporaneo di minore. A prevederlo è una delle delibere di modifica del Regolamento unitario in materia di previdenza e assistenza varate dalla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti e approvate, nei giorni scorsi, dai Ministeri vigilanti (MEF e Lavoro).
Il contributo di paternità, scrive l’ente guidato da Stefano Distilli in una nota stampa diffusa ieri, rappresenta un ulteriore strumento di welfare strategico pensato per sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione tra vita familiare e professionale. La domanda per ottenere il contributo potrà essere presentata direttamente on line, tramite un servizio che, specifica il comunicato, verrà attivato nel corso del mese di ottobre.
Le altre due modifiche che hanno ricevuto il via libera dei Ministeri riguardano l’incremento dell’aliquota di computo rispetto a quella di finanziamento e l’aumento delle pensioni di inabilità e indirette. Quanto all’aliquota di computo, la misura prevede che, versando un’aliquota pari o superiore al 22%, all’iscritto sarà riconosciuto un 5% in più di contributo. Obiettivo della modifica è aumentare l’adeguatezza della futura pensione, stimolando gli iscritti a versare importi sempre maggiori di contributi soggettivi. Ma c’è anche un discorso legato alla ricerca di una maggiore equità intergenerazionale. La premialità, infatti, è riconosciuta in misura piena agli iscritti post 2004, ovvero i soggetti in regime di metodo contributivo, mentre è riproporzionata per coloro che vantano periodi contributivi nel sistema reddituale.
Per ciò che riguarda, invece, pensioni di inabilità e indirette, nell’ottica di rafforzare la tutela e il sostegno delle categorie socialmente fragili, la Cassa ha deciso di incrementare la misura minima dei trattamenti pensionistici, adeguando il minimo riconosciuto dall’attuale 70% al 100% dell’importo minimo di pensione (14.468 euro, valore 2023).
“L’approvazione di queste delibere – ha commentato il Presidente Distilli – rappresenta un ulteriore tassello nell’ottica di una maggiore equità intergenerazionale e del rafforzamento delle politiche di welfare. Come ente di previdenza e assistenza, con la riforma del 2004 e il passaggio dal metodo retributivo a quello contributivo, abbiamo lavorato per garantire un sistema pensionistico sostenibile. Per questo riteniamo che, oltre agli investimenti in welfare strategico a supporto della categoria, sia necessario sostenere gli iscritti in tutte le fasi della loro vita, incrementare l’adeguatezza delle future pensioni e costruire le basi per la previdenza delle generazioni future”.
Oltre a queste nuove misure, è stata approvata anche la delibera per l’individuazione del tasso annuo di capitalizzazione, che permette di rivalutare il montante maturato al 31 dicembre 2022 al tasso del +1,6490%.
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