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LETTERE

Urge una soluzione sulla correzione di errori nelle comunicazioni di opzione

Martedì, 13 agosto 2024

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Gentile Redazione,
mi riferisco all’articolo pubblicato il 9 agosto (si veda “Correzioni degli errori commessi nella comunicazione di opzione da rivedere”) e alla lettera del 10 agosto (si veda “Sugli errori nelle comunicazioni di opzione situazione inaccettabile”) per aggiungermi a tutti coloro che sono, come hanno ben illustrato Arianna Zeni ed Enrico Zanetti, impossibilitati a oggi a modificare un’opzione presentata nei termini e per la quale si sono accorti di un errore “sostanziale”.

Il blocco della presentazione delle opzioni con il DL 39/2024 ha il fine di definire a una certa data l’ammontare degli impegni finanziari; in questo senso le opzioni regolarmente presentate già costituiscono per il Governo un impegno e quindi non capisco perché, magari in sola riduzione dell’importo prenotato/ceduto, non si possa modificare la comunicazione presentata.
Peraltro sarebbe l’unica “dichiarazione” che non è soggetta a ravvedimento e questo, secondo me, non è costituzionalmente corretto.

Purtroppo non ci sono i tempi per un accertamento costituzionale e bisogna fare in fretta per consentire la correzione degli errori in modo che i cessionari non si oppongano alla cessione; peraltro per chi ha una parziale o totale capienza nel 730 i termini di presentazione definiscono chiaramente la data massima possibile.

La soluzione che propongono gli autori citati, eventuale riversamento dell’eccedenza, è una soluzione possibile (e se il Ministero si pronunciasse su almeno questa sarebbe già gran cosa), anche se sarebbe certamente preferibile sistemare correttamente il contenuto dell’opzione presentata in modo che sia completamente corretta.


Alberto Cacciani
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Parma

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