Non si possono confondere dolo e colpa nel reato tributario dell’amministratore
Aver omesso l’attività di controllo giustifica di per sé solo un rimprovero per colpa, essendo incentrato sulla violazione del dovere di diligenza
La mera accettazione della carica di amministratore non può giustificare l’affermazione del dolo della dichiarazione fraudolenta commessa dalla società.
Nel caso affrontato dalla sentenza n. 37131, depositata ieri dalla Cassazione, al legale rappresentante di una srl era contestato il reato di cui all’art. 2 del DLgs. 74/2000 in qualità di firmatario della dichiarazione presentata dalla persona giuridica, avvalendosi di una serie di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti.
Il tema portato all’attenzione dei giudici di legittimità riguardava la prova dell’elemento soggettivo del delitto contestato.
In proposito, viene ricordato che, come emerge dalla formulazione letterale della norma, laddove compare la locuzione “al fine di”, per l’integrazione ...
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