Il singolo socio è persona offesa del reato di infedeltà patrimoniale
La condotta dell’amministratore infedele è diretta a compromettere non solo le ragioni della società, ma anche quelle dei soci o quotisti della stessa
Ai fini della configurabilità del reato di infedeltà patrimoniale, è necessario che ricorrano i seguenti presupposti: un interesse dell’amministratore in conflitto con quello della società; la “deliberazione” di un “atto di disposizione” di beni sociali; un evento di danno patrimoniale intenzionalmente cagionato alla società amministrata; il fine specifico, in capo all’agente, di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o altro vantaggio. Tali elementi, già evidenziati dalla giurisprudenza penale (cfr., ad esempio, Cass. n. 40446/2019), vengono ripresi dalla sentenza n. 43146 depositata ieri dalla Cassazione in un caso in cui il reato societario in questione era stato contestato all’amministratore di una srl.
L’art. 2634 c.c. punisce, infatti, ...
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