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ECONOMIA & SOCIETÀ

Necessario l’accertamento del reato presupposto del riciclaggio

Alla generica indicazione della fonte illecita nell’imputazione, il giudice può supplire con l’identificazione di un «tipo», purché di ciò si sia dibattuto

/ Maria Francesca ARTUSI

Sabato, 22 marzo 2025

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Ai fini della configurabilità del reato di riciclaggio (art. 648-bis c.p.), non si richiedono l’esatta individuazione e l’accertamento giudiziale del delitto presupposto, essendo sufficiente che lo stesso risulti, alla stregua degli elementi di fatto acquisiti e interpretati secondo logica, almeno astrattamente configurabile o non giudiziariamente escluso in forma irrevocabile.

Tale principio, già più volte affermato dalla giurisprudenza (cfr., tra le tante, Cass. n. 6584/2022), viene ribadito dalla sentenza n. 11483 depositata ieri dalla seconda sezione penale della Cassazione, che opera tuttavia una precisazione. Viene, infatti, specificato che la possibilità di risalire al delitto presupposto in via logica non esonera il giudice dalla necessità di individuare la tipologia dell’illecito

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