Attiva la funzionalità INPS «Consulta contatori congedo parentale»
Permette di visualizzare i periodi di congedo richiesti, per una pianificazione più consapevole di quelli ancora spettanti da parte dei genitori
L’INPS, con il messaggio n. 2078/2025, ha comunicato che il servizio internet “Domande di maternità e paternità” è stato integrato con la nuova funzionalità “Consulta contatori congedo parentale”.
La nuova funzione, spiega l’Istituto, permette al cittadino e al contact center multicanale di consultare i congedi parentali richiesti in relazione a nascite o adozioni o affidamenti avvenuti negli ultimi 12 anni. La procedura non mostra infatti nessun risultato nel caso in cui il figlio abbia più di 12 anni o sia stato adottato/affidato e siano trascorsi più di 12 anni dall’ingresso in famiglia o abbia compiuto la maggiore età.
Il congedo parentale, disciplinato all’art. 32 del DLgs. 151/2001, è infatti un diritto che spetta a ciascun genitore per ogni figlio e consiste nell’astensione dal lavoro, secondo le modalità indicate in tale norma, fruibile nell’arco temporale di 12 anni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.
I limiti massimi individuali e di entrambi i genitori, nell’indicato arco temporale, sono i seguenti (cfr. circ. INPS n. 122/2022):
- la madre può fruire di massimo 6 mesi di congedo parentale per ogni figlio;
- il padre può fruire di massimo 6 mesi di congedo parentale (elevabili a 7 mesi nel caso in cui si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) per ogni figlio;
- entrambi i genitori possono fruire complessivamente massimo di 10 mesi di congedo parentale (elevabili a 11 mesi nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) per ogni figlio.
Con il messaggio in commento l’INPS, nel ricordare tali limiti, evidenzia che il limite di coppia (vale a dire 10 mesi, elevabili a 11 mesi) è minore rispetto alla somma dei limiti individuali, cosicché il raggiungimento del limite individuale da parte di uno dei genitori ostacola l’altro genitore nel raggiungere il proprio limite individuale.
Il nuovo servizio ha quindi lo scopo di agevolare i genitori nel computo dei periodi di congedo parentale richiesti, permettendo loro di pianificare la fruizione dei periodi ancora spettanti, anche in relazione ai periodi di congedo fruibili in modalità ripartita, al fine di evitare di fruire di periodi di congedo eccedenti i limiti sopra indicati.
Sul lato pratico, l’Istituto evidenzia che accedendo a tale nuova funzione ciascun genitore, per ogni figlio nato o adottato/affidato negli ultimi 12 anni, in relazione alle proprie richieste di congedo parentale, può visualizzare le seguenti informazioni:
- totale di congedo parentale, con o senza indennità, che considera unicamente i periodi di congedo parentale “accolti”;
- totale di congedo parentale accolto con indennità;
- totale di congedo parentale accolto senza indennità.
Per visualizzare, invece, i periodi richiesti, occorre andare alla sezione “Dettaglio periodi”, in cui vengono precisati tali periodi suddivisi tra periodi definiti (quindi sia quelli accolti sia quelli respinti) e periodi in lavorazione.
Tramite il pulsante presente nella colonna “Azioni” è possibile poi visualizzare le informazioni relative alla domanda trasmessa attraverso i canali telematici.
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