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INIZIATIVE DI CATEGORIA

Giovani avvocati, commercialisti e notai firmano un protocollo d’intesa

/ REDAZIONE

Mercoledì, 22 ottobre 2025

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“Un coordinamento stabile per affrontare, con una sola voce, le tematiche di interesse comune dei professionisti, rafforzando le sinergie e portando avanti proposte che vadano incontro alle esigenze delle nuove generazioni”. Così i Presidenti delle associazioni nazionali giovani di avvocati, commercialisti e notai, rispettivamente Carlo Foglieni, Francesco Cataldi e Vincenzo Carbonelli, hanno presentato il Protocollo d’intesa firmato ieri a Roma, presso la sede del CNEL.

Con tale accordo, di durata annuale (ma con rinnovo tacito), le tre associazioni si pongono l’obiettivo di organizzare e promuovere congiuntamente incontri e corsi di formazione, su base nazionale e regionale, nonché quello di portare all’attenzione della politica le istanze dei giovani professionisti.

Nello specifico, saranno cinque i filoni su cui si concentrerà l’attività comune: la valutazione dell’impatto generazionale (VIG), quale “approccio innovativo per misurare gli effetti delle riforme sulle nuove generazioni di professionisti”; il presidio della normativa sull’equo compenso, monitorando le novità e le criticità applicative, specie nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e i grandi committenti privati; l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi professionali, in modo da “coglierne le opportunità e governandone i rischi attraverso una regolamentazione sostenibile”; l’asse welfare-previdenza, che “necessita di strumenti più efficaci di tutela lungo tutto l’arco della vita lavorativa, con particolare attenzione alle fasi di fragilità e discontinuità”; la formazione continua, che rimane un “fattore strategico per competenze, innovazione e adattamento alle trasformazioni normative e del mercato del lavoro”.

“Con questo protocollo – ha sottolineato Cataldi nel corso del suo intervento – costruiamo una rete di rappresentanza e di ascolto; un luogo di confronto capace di dare voce, in modo unitario e autorevole, alle difficoltà, alle speranze e alle proposte dei giovani professionisti italiani”.

L’esigenza che ha portato alla nascita dell’iniziativa, infatti, sta proprio nell’evitare che le istanze dei giovani rimangano inascoltate: “Non bisogna più limitarsi a parlare dei giovani – ha continuato Cataldi –, bisogna renderli protagonisti”. In questo senso, il protocollo rappresenta un “segnale alla politica”, una “cassa di risonanza per le difficoltà quotidiane” e, allo stesso tempo, un “punto di riferimento per chi ci governa e legifera”. A loro (ieri erano presenti i rappresentanti di tutti i principali partiti politici), i giovani “non chiedono scorciatoie, ma condizioni eque per competere, opportunità per crescere e la fiducia di poter contribuire al bene del Paese con le nostre competenze”.

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