Nuovi limiti per il regime fiscale di attrazione europea
Il maxiemendamento al DL 78/2010 fissa alcuni «paletti» per la fruizione, allo scopo di non creare fenomeni di concorrenza sleale
Per il regime fiscale di attrazione europea si profilano novità significative in sede di conversione del DL 78/2010. Se, come pare ormai scontato, il decreto verrà approvato senza modifiche anche da parte della Camera, diverranno operative le norme introdotte su questa materia dal maxiemendamento governativo approvato dal Senato.
Esse sembrano finalizzate a contemperare l’esigenza di favorire l’insediamento di imprese estere, che beneficerebbero di regimi fiscali di favore, con quella contrapposta di evitare fenomeni di concorrenza “non virtuosa” per le imprese italiane, non titolate all’agevolazione.
Le modifiche recate all’art. 41 del DL 78/2010 sono quattro. Esse limitano il beneficio:
- alle attività avviate in Italia a decorrere dal 31 maggio 2010;
- alle ...
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