Proprietà industriale: varato dal CdM il DLgs. di revisione per una maggiore tutela
Nella riunione di oggi, il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il DLgs. che introduce misure integrative e correttive del Codice della Proprietà Industriale, armonizzandolo con la disciplina comunitaria e internazionale in materia. Maggior tutela, quindi, per la proprietà industriale e migliori condizioni per i settori dell’innovazione e della ricerca con ricadute sulla competitività del Sistema Paese.
Il provvedimento è stato presentato dai Ministeri dello Sviluppo economico e della Semplificazione e ha ottenuto i pareri di Consiglio di Stato, Conferenza Unificata e Commissioni Parlamentari.
La norma - riporta un comunicato stampa del Ministero dello Sviluppo economico - si è resa necessaria per armonizzare l’ordinamento italiano a quello europeo ed internazionale, colmando preesistenti lacune, per disciplinare in modo più dettagliato importanti settori,come le biotecnologie, e introducendo procedure più snelle per i brevetti. In tal modo, stimolando lo sfruttamento industriale delle invenzioni brevettate, il Governo si è prefisso l’obiettivo di incidere sul sistema produttivo nazionale e, a ricaduta, sulla competitività dell’intero Paese.
In sintesi, le principali novità introdotte:
- biotecnologie: valorizzazione e maggiore protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, in attuazione della direttiva Ue 98/44. In questo modo il prelievo di materiale non autorizzato verrà sanzionato con nuove norme;
- utilizzo di un marchio da parte dei Comuni: possibilità per i Comuni di ottenere il riconoscimento di un marchio da utilizzare per valorizzare commercialmente il patrimonio culturale, storico, architettonico ed ambientale del proprio territorio;
- semplificazione delle procedure: adempimenti amministrativi più semplici per cittadini o imprese che intendano ottenere un titolo di proprietà industriale. Da oggi, ad esempio, sarà più agevole la traduzione delle domande internazionali di brevetto, la trascrizione e la possibilità per un singolo di depositare un brevetto in comunione e nell’interesse di più soggetti. (Redazione)
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