Sull’unificazione delle Casse, il vero arbitro sarà il tempo
Caro Direttore,
vorrei commentare la lettera del collega di Pordenone, Paolo Fabris (“Anacronistico avere due Casse per una sola professione” dello scorso 28 giugno), riportando questa breve esperienza.
In occasione di un convegno sulla Cassa dei Dottori Commercialisti, la questione dell’unificazione è stata posta dal Presidente del mio Ordine al relatore Dott. Anedda in questi termini: “Non riesco a capire come mai un argomento così importante come la gestione delle Casse non sia stato gestito prima dell’unificazione degli Ordini”. E la risposta del Dott. Anedda è stata la seguente: “Perché altrimenti è probabile che non ci sarebbe stata unificazione”.
Visto che il collega indica Anedda e Marcello come gente che “di Cassa” ne sa molto, non capisco come possa pensare che la mancata unificazione sia dovuta a “contrapposizioni sterili”.
È vero che l’unione sarebbe “logica”, ma non dovendo essere “per forza”, finché le due posizioni sono tanto distanti è bene che vadano avanti così.
Bisogna anche essere consci che il vero arbitro di questa contesa è il tempo: il passare degli anni evidenzierà quale dei due attori sta sopravvalutando le proprie “carte” e sarà chiamato dall’altro a rivedere le sue pretese, viste le mancate conferme delle proiezioni.
Dal momento che si parla di investimenti di lunga durata, condivido quindi che vengano gestiti nei tempi giusti.
Stefano Begni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia
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