È reato utilizzare false schede carburante
Sotto il profilo penale, la Cassazione ha qualificato la condotta come dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti
Il contribuente che utilizzi schede carburante false al fine di evadere le imposte sui redditi e l’IVA è penalmente responsabile del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 912 depositata ieri, 13 gennaio.
L’articolo 1 del DPR 444/1997 prevede che gli acquisti di carburante per autotrazione effettuati presso gli impianti stradali di distribuzione da parte di soggetti IVA debbano risultare dalle annotazioni eseguite in un’apposita scheda, conforme al modello allegato al Decreto; le indicazioni contenute in detta scheda sono sostitutive della fattura di cui all’articolo 21 del DPR 633/1972, la cui emissione è vietata
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