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LETTERE

A quando un intervento sui tempi di pagamento dello Stato?

Martedì, 24 gennaio 2012

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Caro Direttore,
pare sia iniziata la “fase due”.
Finalmente si conoscono i contenuti del Decreto che dovrebbe dare avvio alla fase di rilancio del sistema economico. Ieri il Consiglio dei Ministri ha messo nero su bianco i provvedimenti che dovrebbero stimolare la crescita e farci uscire da questa fase di recessione, di stagnazione delle aspettative.

Dovrebbero. Che peccato dover ancora usare il condizionale.
Che peccato avere quasi quarant’anni e dover ancora attendere, dover ancora rimandare la possibilità di concedere la propria fiducia ad un impianto di provvedimenti che, atteso da anni, anche questa volta sembra non ci sarà.

In quanto fatto fino ad oggi, molti sforzi sono stati spesi su fronti che, seppur importanti, forse non possono essere considerati determinanti.
Due su tutti? Taxi e farmacie.
Pare, invece, che manchino all’appello interventi su una delle possibili soluzioni: i pagamenti della Pubblica Amministrazione.
Se la metà di quanto viene prodotto dal Paese passa per le mani dello Stato, volendo sorvolare in questa sede sull’opportunità di tale passaggio, andrebbe forse posta maggiore attenzione ai tempi con cui tali mani restituiscono ricchezza al sistema produttivo.

Credo che sia un punto nodale. Non affrontarlo in maniera convincente renderà qualsiasi liberalizzazione, con connessa eventuale riduzione di costo/miglioramento di servizio, utile ai pochi che avranno ancora redditi da impiegare.
La “fase due” pare andata, speriamo nella terza.


Andrea Borghini
Presidente UGDCEC Roma

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