Gli studi «rafforzati» dal redditometro convincono i giudici tributari
Poiché gli studi rappresentano una presunzione semplice, devono essere integrati da altri elementi convergenti
Qualora il risultato derivante dall’applicazione degli studi di settore sia avvalorato dalle convergenti risultanze desumibili dal redditometro, l’accertamento sulla base del primo strumento presuntivo risulta idoneo a sorreggere la pretesa impositiva. È quanto si evince dalla sentenza della C.T. Reg. di Bari n. 39 del 2 maggio 2012.
Un imbianchino veniva sottoposto a controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, che, sulla base degli studi di settore, determinava maggiori ricavi e conseguentemente un maggior reddito pari a circa 45.000 euro. Inoltre, sulla base degli elementi indicatori di capacità contributiva posseduti dal contribuente (2 auto di grossa cilindrata, tre immobili destinati ad abitazione principale e secondaria), l’Ufficio calcolava un maggior reddito ...
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