Non tutta la relata di notifica è «coperta» dalla pubblica fede
Se il messo afferma di non aver trovato l’abitazione del contribuente, non sempre è necessaria la querela di falso
Sovente accade che il contribuente venga reso edotto dei carichi fiscali pendenti solo con la ricezione della cartella di pagamento o, comunque (visto che ormai è in vigore il sistema degli accertamenti “esecutivi”), a riscossione iniziata, magari con il preavviso di fermo e/o con la comunicazione di iscrizione ipotecaria.
In queste ipotesi, ovvero qualora sia certa l’assoluta inesistenza della notifica, il contribuente è costretto a ricorrere contro l’atto successivo facendo valere la nullità del medesimo per omessa notifica di quello presupposto.
Tanto premesso, l’Agenzia delle Entrate può affermare che per censurare le affermazioni del messo notificatore indicate nella relata di notifica occorre la querela di falso.
Il che, tradotto in termini processuali, significa ...
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