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LETTERE

Equipollenza tra commercialisti e revisori «a senso unico»

Giovedì, 26 settembre 2013

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Gentile Redazione,
mi permetto con la presente di fare un’osservazione alla lettera inviata dal Dott. Guido Zanin in merito all’equipollenza tra commercialisti e revisori pubblicata su Eutekne.info (“Senza equipollenza tra commercialisti e revisori, regole di accesso da cambiare”).

C’è un piccolo appunto che è stato tralasciato nelle puntualizzazioni del Dott. Zanin, ovvero che l’esame di dottore commercialista è attualmente equipollente all’esame di revisore legale, ma non viceversa, ovvero chi sostiene l’esame da revisore legale non può fregiarsi del titolo di dottore commercialista.

Scusate la puntualizzazione, ma per esperienza personale, trattandosi di due tipologie di lavoro molto diverse tra loro, con due ottiche di approccio ai bilanci diverse, mi trovo assolutamente d’accordo con la divisione dei due albi.

Per cui mi dispiace che i dottori commercialisti abbiano giustamente paura di perdere iscritti, ma se da loro venisse un’apertura verso i revisori ed, effettivamente, anche a chi sostiene l’esame da revisore, venisse riconosciuto in automatico il titolo di dottore commercialista, allora credo che tutte le critiche costruttive contenute nella lettera del Dott. Zanin e nella risposta della Dott.ssa Damasco avrebbero un senso e un fondamento, perché solo allora si potrebbe parlare effettivamente di equipollenza tra le due figure e i due esami.


Sandra Castellan


***


Gentile Dottoressa,
comprendo la sua provocazione, anche se, per fregiarsi del titolo di dottore commercialista, la strada è, tutto sommato, abbastanza semplice. Basta laurearsi, svolgere il tirocinio e sostenere un esame di Stato che è più ampio rispetto a quello del revisore, perchè più esteso è l’oggetto della professione.

Ciononostante, è un costante “attacco alla diligenza”: tutti vorrebbero fare il commercialista, senza esserlo (penso all’annosa questione delle attività non protette).
Eppure, basterebbe leggere qualche giorno Eutekne.info per scoprire che il Paradiso sta altrove.

Ciò detto, venendo al contenuto della sua lettera, fino al DLgs. 39/2010 chi svolgeva un esame di Stato (sottolineo, di Stato) e attestava la conoscenza teorico-pratica delle materie previste per l’iscrizione al Registro revisori, era esonerato da un esame specifico.

Oggi, sembrerebbe che non sia più così.
Le ragioni onestamente mi sfuggono e non ne faccio una questione di casacca. Lo stesso esame che fino a poco tempo fa consentiva ai commercialisti di entrare a pieno titolo nel Registro revisori adesso non va più bene.
Ne servirebbe un’altro.

Strano no?
Ha presente la scena del film Non ci resta che piangere di Benigni e Troisi: “Chi siete, dove andate, cosa trasportate? Un fiorino”?.


Michela Damasco
Direttore Eutekne.info

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