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LETTERE

Lettere dall’INPS su CUD errati ricevute oltre il termine per il pagamento

Giovedì, 9 gennaio 2014

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Gentile Redazione,
ieri (due giorni fa, ndr) alcuni miei clienti hanno iniziato a portami lettere, datate 1° dicembre ed inviate dall’INPS il 28 dicembre 2013, del seguente tenore:
“Con la presente le comunichiamo che le addizionali regionali e comunali all’IRPEF dell’anno 2012, certificate [dall’INPS] nel CUD/2013 sono state trattenute in misura inferiore a quella dovuta. Analogamente, il conguaglio fiscale di competenza dell’anno 2012 già certificato come trattenuto [dall’INPS] nel CUD/2013 [che peraltro l’INPS non ha neanche inviato ai contribuenti], è stato trattenuto in misura inferiore a quella certificata. Lei, pertanto, dovrà versare le somme residue non recuperate. Il versamento va effettuato con il modello F24 [...]. Nel prospetto che segue, si comunicano gli importi [...] che devono essere versati dall’interessato direttamente all’erario entro il 31 dicembre 2013”.

Quando ho finito di leggere mi sono chiesta: è uno scherzo? No. È tutto vero.
In pratica, i CUD inviati dall’INPS ad alcuni contribuenti che hanno percepito indennità di disoccupazione nel 2012 (spero che siano solo alcuni e non tutti) sono errati.

Se ne sono accorti ad aprile? No. Se ne sono accorti magari a settembre? No. Se ne sono accorti solo il 1° dicembre ma, per spedire la comunicazione al contribuente (tramite raccomandata cartacea del costo unitario di 4,30 euro), hanno impiegato ben 28 giorni.

Le comunicazioni sono state ricevute il 7 gennaio, ben oltre il termine del 31 dicembre indicato sulla stessa, quindi anche chi è riuscito a pagare, lo ha fatto fuori tempo massimo.

C’è anche da notare che stiamo parlando di CUD riguardanti indennità di disoccupazione percepite nel 2012 da persone che forse adesso non hanno trovato lavoro e sicuramente non percepiscono più l’indennità: dove dovrebbero trovare il denaro per pagare?

In un Paese civile dovrebbe valere la regola del “Chi sbaglia paga”.
Questo è sicuramente vero quando a sbagliare è il cittadino o noi commercialisti, non vale mai quando è la Pubblica Amministrazione a sbagliare.

Cosa faranno i miei clienti? Sono sicuramente annichiliti ma pagheranno... pagheranno o cercheranno di farlo come hanno sempre fatto.
Sarebbe stato carino da parte dell’INPS, concludere la lettera almeno con una tenue frase di scusa e non con “cordiali saluti”. Cordiali per chi?

PS: Chi pagherà le spese per le raccomandate (si veda “L’Agenzia potrebbe inviare via PEC le raccomandate sui controlli dei 730”)?


G. Silvia Sirolli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lanciano

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