Solo il danno diretto consente l’azione individuale del socio
Impossibile invece tale azione se gli atti illeciti degli amministratori, che danneggiano la società, di riflesso incidono sul valore della quota
Ove l’amministratore di una società, a fronte di preliminari già firmati, ometta di stipulare i contratti definitivi di compravendita di terreni, “dirottandoli” verso altra propria società, il singolo socio non può agire contro di lui per far valere la diminuzione di valore subita dalla propria quota, a prescindere dall’entità della stessa e dalla natura aquiliana dell’azione. È quanto si desume dalla sentenza n. 22573 di ieri della Cassazione.
Nel caso di specie, Tizio, Caio e Sempronio costituivano, in vista di un determinato affare, la Alfa srl. Il 50% del capitale veniva sottoscritto da Tizio, che entrava anche nel cda. La restante parte era divisa tra Caio (presidente del cda ed amministratore delegato) e Sempronio (altro amministratore). In seguito a specifica ...
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