Rivalutazione di società estere con l’incognita della doppia imposizione
Nei casi in cui le Convenzioni prevedono la tassazione concorrente, il costo rivalutato potrebbe non essere riconosciuto dall’altro Stato
Con l’ennesima riapertura della rivalutazione delle partecipazioni non quotate si ripropone il problema, mai affrontato dalle circolari e risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate che hanno commentato la materia, della possibile tassazione concorrente tra due Stati, se un soggetto residente in Italia rivaluta una partecipazione in una società estera.
L’operazione determina indubbi benefici ai fini della tassazione italiana: rifacendosi, infatti, al modello OCSE di Convenzioni contro le doppie imposizioni e considerando il caso delle partecipazioni in società di capitali, l’art. 13, paragrafo 5, prevede che le plusvalenze siano assoggettate a tassazione nel solo Stato contraente ove è residente il cedente, quindi solo in Italia. Per quanto riguarda le partecipazioni in società ...
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