Il dolo di evasione non deve essere esclusivo
Anche nella compravendita di beni per un valore inferiore al reale potrebbe ravvisarsi la finalità di ledere le legittime aspettative dell’Amministrazione
Numerose fattispecie penali tributarie sono caratterizzate, dal punto di vista psicologico, da quel particolare elemento definito “dolo specifico”, in cui l’azione è posta in essere per un fine particolare la cui realizzazione non è necessaria per l’esistenza del reato. È proprio su tale profilo che si soffermano le sentenze nn. 27112 e 27143 della Corte di Cassazione depositate ieri.
La prima (Cass. n. 27112/2015) riguarda il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2 del DLgs. 74/2000). Ai sensi di tale disposizione, è punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o l’IVA, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni ...
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