ACCEDI
Mercoledì, 2 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

LAVORO & PREVIDENZA

Il datore può anche «demansionare» il lavoratore

Ammessa la possibilità di modificare in modo unilaterale le mansioni in senso peggiorativo se cambiano gli assetti organizzativi aziendali

/ Francesca TOSCO

Lunedì, 3 agosto 2015

x
STAMPA

download PDF download PDF

Nel riordinare i contratti di lavoro in attuazione del “Jobs Act”, perseguendo l’obiettivo primario della promozione del lavoro subordinato a tempo indeterminato, il DLgs. 81/2015 è intervenuto anche sulla flessibilità gestionale”, ossia la flessibilità interna alla gestione del rapporto di lavoro, con la riscrittura dell’art. 2103 c.c.

Dal 25 giugno è, dunque, cambiata anche la disciplina in materia di mansioni, prima basata sulla possibilità, per il datore di lavoro, di modificare in modo unilaterale le mansioni assegnate al lavoratore in sede di assunzione – il c.d. “jus variandi” – soltanto attraverso l’attribuzione di mansioni superiori oequivalenti”, con divieto di procedere ad una modifica in peius e con espressa previsione ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU