Il valore per il Registro «blinda» la plusvalenza IRPEF
Per la Suprema Corte, sulla base di tale valore l’Ufficio può procedere all’accertamento
Il valore del terreno edificabile definito ai fini dell’imposta di registro costituisce un valido elemento sulla base del quale l’Ufficio può procedere all’accertamento della plusvalenza IRPEF conseguita con la cessione di tale area, tanto più quando la divergenza tra il prezzo dichiarato in atto e il valore accertato ai fini del Registro è rilevante e il contribuente ha definito l’accertamento mediante adesione.
L’ha stabilito la Cassazione con la sentenza n. 16254 di ieri. La pronuncia appartiene all’ormai noto filone giurisprudenziale in materia di presunzione di corrispondenza tra il valore dell’immobile o dell’azienda accertato ai fini dell’imposta di registro e il corrispettivo conseguito dalla cessione di detto immobile o azienda rilevante
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