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FISCO

L’amministratore con «doppia carica» fa perdere le agevolazioni all’associazione

Rivestendo la stessa carica in altra ASD simile alla prima si può aggirare la norma relativa al plafond di 250.000 euro prevista dalla L. 398/91

/ Francesco NAPOLITANO

Lunedì, 21 settembre 2015

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Con la sentenza n. 140/1/2015, la C.T. Prov. di Cremona è stata chiamata a pronunciarsi su un ricorso promosso da una ASD contro un avviso di accertamento per mezzo del quale l’Agenzia delle Entrate ne aveva disconosciuto la natura di ente non commerciale e recuperato a tassazione tutte le entrate, assoggettandole al regime ordinario sia IVA che del reddito d’impresa, in quanto aveva constatato il “mancato adempimento alle clausole civilistiche e fiscali necessarie per fruire della qualifica di ente di tipo associativo”.

In estrema sintesi, il Fisco aveva rilevato: la mancanza della specifica denominazionesportiva dilettantistica” nella ragione sociale; l’inadeguatezza del libro verbali di assemblea per rilevare frequenza delle riunioni, soci partecipanti ...

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