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LETTERE

Fattura elettronica verso la P.A., altra occasione di semplificazione persa

Martedì, 19 luglio 2016

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Spettabile Redazione,
nonostante il periodo feriale, costretti come i più a stare ancora a sbrigare adempimenti fiscali, ho letto la lettera pubblicata nel vostro quotidiano di oggi (ieri 18 luglio, ndr, si veda “Ma chi ha messo il gene dell’«iperburocrazia» agli Italiani?”).

In tema di “semplificazioni” permettetemi uno sfogo relativo alla fattura elettronica, in particolare quella verso la P.A.
È questo un altro caso eclatante dove si è persa veramente l’occasione per semplificare e invogliare le imprese ad aumentare l’utilizzo degli strumenti informatici negli adempimenti fiscali quotidiani, il cui caso tipo è proprio la fatturazione.

Il famoso “sistema di interscambio” (che ricordo essere gestito dall’Agenzia delle Entrate tramite Sogei) di fatto è un semplice gestore di posta elettronica che smista i file in formato XML alle varie amministrazioni pubbliche.
Dunque, nonostante l’intero flusso informatico viaggi tramite PEC, la normativa impone la “conservazione sostitutiva” decennale con tutti costi e le complicazioni conseguenti. Che senso ha ciò, visto che i documenti hanno già una duplice archiviazione elettronica?

Giusto: non ha alcun senso!
I dati sono già negli archivi dell’Agenzia delle Entrate, tuttavia (come già succede per i cartacei delle dichiarazioni fiscali) vengono imposti obblighi inutili e onerosi di conservazione delle copie a carico di professionisti che purtroppo non hanno più voce a forza di urlare ai sordi che non vogliono sentire.

Ad maiora!


Alberto Cobelli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia

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