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A 23 marzo presentate circa 600.000 domande di rottamazione, per un valore di 8,3 miliardi

/ REDAZIONE

Giovedì, 6 aprile 2017

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Al 23 marzo, sono state presentate circa 600 mila domande di adesione alla definizione agevolata, con una media giornaliera passata da 2.689 domande registrate fino a metà gennaio a 9.426 nel periodo successivo, con un picco di oltre 17 mila richieste al giorno nell’ultimo periodo rilevato.
A fornire il dato è stato, ieri, il presidente e ad di Equitalia Ernesto Maria Ruffini, nel corso di un’audizione alla Commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria.

Nel dettaglio, delle 600 mila domande presentate – si legge nel testo dell’audizione – circa 25 mila non avevano i requisiti formali per la loro corretta presa in carico. L’assenza dei requisiti è stata comunicata ai contribuenti interessati per dar loro modo di riproporre, entro la scadenza di presentazione, l’istanza corretta.
Delle rimanenti 575 mila istanze, al 23 marzo ne sono state lavorate circa 502 mila e il loro controvalore residuo complessivo è pari a circa 8,3 miliardi di euro.
Tale somma potrà subire una modifica, innanzitutto, dopo le verifiche sull’effettiva possibilità di definire tutti i debiti indicati dai contribuenti nelle loro istanze. Inoltre, da questa cifra, che è già al netto delle somme aggiuntive e degli interessi di mora eventualmente maturati dopo la trasmissione dei carichi, dagli enti creditori a Equitalia, andranno decurtati gli importi affidati, a titolo di “sanzione”, nonché aggiunti gli oneri di riscossione, i diritti di notifica della cartella di pagamento e le eventuali spese per procedure esecutive.

L’importo finale, quantificato come appena descritto, sarà comunicato al contribuente entro il 31 maggio 2017 per effettuare il relativo pagamento secondo il piano prescelto.

Per trasmettere le domande di adesione i contribuenti hanno utilizzato:
- nel 49,6% dei casi, il portale di Equitalia, l’e-mail o la posta elettronica certificata;
- nel 48,9%, la rete degli sportelli;
- nel residuo 1,5%, i canali tradizionali quali, per esempio, la raccomandata o la posta ordinaria.

I contribuenti hanno scelto il pagamento in forma rateale nel 73% delle circa 600 mila istanze presentate a Equitalia, mentre il versamento in un’unica soluzione nel 27%. In particolare, chi ha scelto il pagamento dilazionato in nove casi su dieci ha optato per il numero massimo di rate (cinque con ultima scadenza a settembre 2018).

Inoltre, dall’analisi delle istanze rispetto agli enti creditori, emerge che:
- il 70% dei carichi indicati sono relativi all’Agenzie delle Entrate;
- il 20% all’INPS;
- il 3% a Comuni e aziende di servizi comunali;
- il restante 7% alle altre Agenzie fiscali (Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Agenzia del Demanio), INAIL, Ministeri, Prefetture, Ordini professionali, Casse di previdenza, Camere di Commercio, Regioni, ecc.

Per quanto riguarda la tipologia dei soggetti che hanno presentato la domanda di definizione agevolata, Equitalia evidenzia che:
- l’86% dei soggetti richiedenti è composto da persone fisiche (il 23% con una attività economica presente nell’Anagrafe tributaria e il 63% da persone fisiche senza attività economica) sulle quali insiste il 43% dei crediti oggetto di richiesta;
- il 14% dei soggetti richiedenti è composto da persone giuridiche sulle quali insiste il 57% dei crediti oggetto di richiesta.

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