Una «terza via» per il cumulo di sanzioni penali e tributarie
La relazione orientativa della Cassazione ripercorre gli ultimi sviluppi sul principio del «ne bis in idem»
Gli ultimi anni sono stati segnati da una rinnovata attenzione da parte di giurisprudenza e dottrina per il principio del “ne bis in idem”, sotto la pressante spinta delle pronunce delle Corti europee che si sono succedute sul tema.
La sentenza Grande Stevens (4 marzo 2014) aveva stabilito con nettezza che uno stesso fatto non potesse essere sanzionato due volte, dapprima nel procedimento amministrativo in materia di abusi di mercato (ex art. 187-ter del DLgs. 58/1998), caratterizzato da una forte afflittività del peso della sanzione, e quindi, successivamente, in un procedimento penale sorto sugli stessi fatti, in base al reato di cui all’art. 185 del DLgs. 58/1998. Ciò in base all’identificazione di un’area di “materia penale” individuata secondo i
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