Spesometro, per gli studi una perdita di 1.600 euro
Secondo un sondaggio della FNC, solo il 27,4% dei commercialisti è riuscito a fatturare l’adempimento ai clienti. Miani: «Ora le semplificazioni»
A fronte di circa 1,32 miliardi di gettito in più l’anno in corso, al momento solo stimati dalla relazione tecnica al DL 193/2016 ma non ancora certificati dalla Ragioneria generale dello Stato, numeri certi sull’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre 2017 ci sono già e riguardano i costi sostenuti dai commercialisti per farvi fronte: ognuno dei quasi 70 mila studi italiani ci ha rimesso, in media, 1.600 euro, per una perdita secca aggregata pari a 113 milioni.
A fornire i numeri è la Fondazione nazionale dei commercialisti che, attraverso un’indagine interna alla categoria, ha voluto analizzare il “peso” dello spesometro, reso quantomai gravoso a causa delle tante difficoltà tecniche riscontrate, della necessità di adeguare i propri software
...Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41