Le violazioni macroscopiche condannano i sindaci
L’evidenza delle condotte illecite rende la condotta dolosa a prescindere dalla professionalità
Quando le violazioni contabili/amministrative poste in essere dagli amministratori sono particolarmente evidenti, difficilmente i sindaci possono sfuggire alla condanna per concorso in bancarotta fraudolenta documentale impropria, a prescindere dalla qualifica professionale in concreto posseduta.
Sono queste le indicazioni che appare possibile desumere dalla sentenza n. 1385/2018 della Cassazione.
Nel caso di specie gli amministratori di una cooperativa a responsabilità limitata venivano condannati per bancarotta fraudolenta documentale impropria avendo integralmente sottratto le scritture contabili della società relativamente a un determinato periodo e avendole tenute, nel periodo successivo, in modo tale da non consentire la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari (come richiesto
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