Variazione IVA con effetti dubbi per ristrutturazioni debiti e piani attestati
Il principio dell’obbligo di versamento del «fallito tornato in bonis» appare difficilmente applicabile ad altre ipotesi di soluzione della crisi
L’art. 26 comma 2 del DPR 633/1972 riconosce al cedente o prestatore il diritto di emettere una nota di variazione in diminuzione, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, qualora l’operazione – originariamente fatturata – sia venuta meno, in tutto o in parte, a causa del mancato pagamento del cessionario o committente, riconducibile a specifiche motivazioni: ad esempio, l’infruttuosità della procedura concorsuale, o l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti (art. 182-bis del RD 267/42), oppure la pubblicazione, presso il Registro delle imprese, del piano attestato di risanamento (art. 67 comma 3 lett. d) del RD 267/42).
Al verificarsi di uno di tali eventi, il fornitore matura il diritto a recuperare l’IVA riguardante la parte di ...
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