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Pene accessorie commisurate a quella principale anche nella continuazione

La Cassazione ripropone l’orientamento fatto proprio dalle Sezioni Unite

/ Maurizio MEOLI

Mercoledì, 21 febbraio 2018

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La Cassazione, con la sentenza n. 8041 depositata ieri, ribadisce che le pene accessorie ai reati tributari devono avere una durata da uniformare, ex art. 37 c.p., a quella della pena principale inflitta. Ciò in relazione al caso di due imputati condannati a tre anni di reclusione per emissione di fatture false ex art. 8 del DLgs. 74/2000, utilizzazione in dichiarazione di fatture false ex art. 2 del DLgs. 74/2000 e di occultamento o distruzione di documenti contabili ex art. 10 del DLgs. 74/2000, unificati dal vincolo della continuazione.

Si disponevano, inoltre, tutte le pene accessorie ex art. 12 del DLgs. 74/2000, tra cui, l’interdizione dai pubblici uffici per tre anni e, per un anno, l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, l’incapacità

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